Di chi è la responsabilità? Quali sono i possibili rischi? E in che modo si può intervenire? Vediamo tutto quello che serve sapere
Se si è data la casa in affitto e ci si ritrova con degli inquilini maleducati, cosa bisogna fare? idealista/news ha cercato di capirlo in collaborazione con lo Studio Legale Mauro (Roma-Pisa). Vediamo di chi è la responsabilità, quali sono i rischi a cui si va incontro e come comportarsi.
Consultato da idealista/news, lo Studio Legale Mauro ha fatto una doverosa premessa e ha spiegato: “Comportamenti che integrano un’ipotesi di reato rendono responsabile esclusivamente chi li compie. La responsabilità penale è personale. Ciò anche nel caso della vita quotidiana di un condominio, per sua natura dotato di un regolamento avente ad oggetto la gestione delle parti comuni e i comportamenti di ogni condomino all’interno e all’esterno dei propri appartamenti.
In questo senso, la giurisprudenza della Cassazione è conforme nel prevedere una responsabilità del proprietario dell’appartamento per gli atti irrispettosi e lesivi posti in essere dall’inquilino. Si tratta in termini giuridici della ‘culpa in vigilando’. Tale responsabilità viene meno se il proprietario dimostra di aver fatto di tutto per interrompere la condotta lesiva.
Si pretende da esso, ad esempio, che invii una diffida all’inquilino finalizzata alla immediata interruzione della condotta incriminata, minacciando la risoluzione del contratto o prevedendo la richiesta di sfratto se la predetta condotta non avesse fine. Solo in questo modo il proprietario si libera dalla responsabilità”.
Se l’inquilino si comporta male, ecco cosa bisogna sapere
In caso di inquilini maleducati ed incivili, cosa può fare il proprietario di casa?
“Egli è chiamato ad attivarsi o diversamente sarebbe ritenuto responsabile insieme all’inquilino. Il proprietario può inizialmente cercare di parlare con il proprio inquilino e, in mancanza di effetti, diffidarlo formalmente con la minaccia di risoluzione del contratto fino a richiedere uno sfratto se la condotta non venisse interrotta. Questo comportamento è fondamentale a tutela del proprietario proprio perché potrebbe essere citato unitamente all’inquilino dall’amministratore o semplicemente da un ulteriore inquilino”.
Il proprietario è responsabile del comportamento degli inquilini?
“Come già indicato, la Cassazione ritiene il proprietario responsabile per le azioni dell’inquilino se non dimostra di aver fatto il possibile per evitarle e/o interromperle”.
Quali sono i rischi per il proprietario di casa?
“I rischi vanno dall’essere citato in giudizio, insieme all’inquilino, al subire anche delle multe. Si precisa infatti che l’art. 70 delle disposizioni di attuazione del codice civile, in merito alle infrazioni al regolamento condominiale, stabilisce una sanzione che varia da 200 fino a 800 euro in caso di recidiva”.
È possibile agire contro gli inquilini maleducati?
“È assolutamente possibile agire contro gli inquilini maleducati. È anche ovvio che i comportamenti ritenuti molesti, soprattutto in orari notturni, dovranno essere tali da superare la normale tollerabilità (nello specifico si intendono rumori, esalazioni di fumi, odori). E allora ogni inquilino può contattare le forze dell’ordine/carabinieri/polizia municipale”.
In che modo si può agire? Ci sono dei comportamenti specifici che devono essere verificati?
“Si va dalla mediazione alla vera e propria citazione in giudizio. L’art. 844 c.c. prevede che il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso”.