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Contratto di affitto per una stanza

Pubblicato da pasqualed sopra 14 Settembre 2022
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Al giorno d’oggi, sono sempre più numerosi i proprietari di un immobile che scelgono di affittare una stanza a studenti o lavoratori fuori sede. Scopriamo insieme le tipologie di contratto e quale procedura seguire per la registrazione dell’atto

Quando si pensa che la stipula di un contratto di affitto per una stanza rappresenti la soluzione ideale, è importante passare in rassegna le differenti tipologie di contratto di locazione per individuare quella più vantaggiosa rispetto al caso specifico. Il proprietario dell’immobile e l’inquilino, infatti, possono scegliere se stipulare un contratto a canone concordato, un contratto a canone libero, un contratto transitorio o un contratto per studenti fuori sede.

 

Contratto di affitto di una stanza 4+4 o contratto di affitto di una stanza a canone concordato 3+2

Il contratto 4+4 per l’affitto di una stanza ha una durata minima di 4 anni, al termine dei quali si rinnova automaticamente per altri 4 anni, se il proprietario o l’inquilino non ne richiedono la disdetta. Il contratto deve essere redatto in forma scritta e l’eventuale disdetta deve essere comunicata entro i termini stabiliti dalla legge.

 

Un’altra tipologia di contratto per l’affitto di una stanza in appartamento è il contratto a canone concordato 3+2. In questo caso, il contratto ha una durata di 3 anni, al termine dei quali, in assenza di disdetta, si rinnova per altri 2 anni. Le due parti non sono autonome come nel caso del contratto a canone libero, ma i termini vengono stabiliti dalle organizzazioni rappresentative dei proprietari e dei locatori e devono essere depositate presso il Comune.

 

Il contratto di affitto 3+2, inoltre, contiene una clausola obbligatoria per la quale, nel caso in cui il locatore disdica il contratto in modo illegittimo, il locatario ha diritto ad un risarcimento non inferiore a 36 mensilità del canone già pagato.

 

Contratto transitorio 18 mesi o contratto per studenti universitari fuori sede 36 mesi

Il contratto di locazione transitorio è la forma contrattuale più utilizzata per l’affitto di una stanza perché impone pochi vincoli alle due parti. Ha una durata minima di un mese e una durata massima di 18 mesi. Il rinnovo non è automatico ma segue la stipula di un nuovo contratto. Le motivazioni della durata dell’affitto possono essere inserite nel contratto con apposita documentazione.

 

Un’altra tipologia di contratto molto diffusa è il contratto di affitto di una stanza per studenti fuori sede da 36 mesi, il quale può essere stipulato solo nei Comuni in cui sono presenti istituti universitari. Il contratto per studenti universitari è pensato per i fuori sede che necessitano di un alloggio per un breve periodo di tempo. La durata è compresa tra i 6 e i 36 mesi, al termine dei quali il contratto si rinnova automaticamente, se non viene richiesta la disdetta con almeno 3 mesi di anticipo.

 

Come funziona la registrazione di un contratto di locazione per l’affitto di una stanza

Se ti stai chiedendo come funziona la registrazione di un contratto di affitto per una stanza singola, è bene specificare che nel caso in cui la durata dell’affitto superi i 30 giorni, è prevista la registrazione obbligatoria dell’atto. Per effettuare la registrazione del contratto di affitto ci si può rivolgere all’Agenzia delle Entrate o accedere al sito dedicato. È richiesto, in questo caso, il pagamento dell’imposta di registro, pari al 2% del canone annuo.

 

Il contratto di affitto di una stanza doppia prevede la possibilità di stipulare contratti singoli di affitto. Quando ciò si verifica, il conduttore accetta che la stanza venga condivisa con un altro conduttore che ha stipulato un contratto di locazione uguale o differente rispetto al suo.

 

Una particolare modalità di registrazione del contratto di affitto di una stanza è quella con cedolare secca. Quest’ultima è un’imposta che sostituisce l’Irpef, l’imposta di bollo e di registro e le addizionali comunali e regionali. Il vantaggio è che si paga un’imposta sostitutiva corrispondente al 10% per i contratti di locazione a canone concordato e al 21% per i contratti di locazione a canone libero. Nel caso in cui si decida di utilizzare la cedolare secca, è necessario darne apposita indicazione al momento della registrazione del contratto.

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